Nel 1979 in Italia c’era un gioco da tavola veramente diverso, lo produceva la Mondadori e si chiamava “Corteo”.
La tematica era quella degli scontri di piazza e del clima di conflitto che si respirava in quegli anni, da una parte c’era la polizia e dall’altra i vari gruppi della sinistra extraparlamentare dell’epoca, che si affrontavano in uno scenario urbano di fantasia (ma che inevitabilmente faceva pensare a Roma).
Il gioco, ormai un pezzo da collezione, ha recentemente ispirato il titolo di un album del gruppo Offlaga Disco Pax (Gioco di Società) e rimane un oggetto di culto nei centri sociali di tutta Italia.
Oggi c’è chi sta provando a ridare vita a quel gioco, rinnovandolo ed adattandolo ai nostri giorni.
Il progetto si chiama RIOT e, altra novità rispetto al passato, non sta cercando un editore per essere prodotto, ma si affida al crowdfunding (raccolta di donazioni online) rivolgendosi direttamente agli interessati, saranno direttamente loro a renderne possibile la realizzazione.
Anche in RIOT il tema rimane quello del conflitto sociale e degli scontri di piazza, ma tutto è attualizzato al giorno d’oggi, con l’arrivo degli hackers e dei media-attivisti; i creatori pensano che il mondo dei giochi abbia bisogno di confrontarsi di più con la realtà, limitando l’assoluto predominio di tematiche fantastiche e cercando anche di analizzare le situazioni del mondo che ci circonda partendo da una prospettiva ludica.